giovedì 4 settembre 2008

Auguri Cavalier Silvio
Auguri a Lei, a l’Italia e in definitiva anche a me.
Finalmente è caduto e possiamo ricominciare a sperare.

Ho letto i suoi sette punti su Il Giornale. Tutto bene, d’accordissimo ma , come sempre,quando un politico italiano affronta i problemi del paese, si dimentica del convitato di pietra , l’impiego pubblico e lei non è stato da meno.Penso sia superfluo ricordarle che sono 3.500.000 gli stipendi versati agli statali (io temo di più) più 1.500.000 per coloro che si occupano di politica,sindacalisti, porta borse ,ecc. ecc.
Ora,3.500.000+1.500.000 fanno 5.000.000 di stipendi non produttivi a fronte di una popolazione di 60.000.000 scarsi; uno ogni 12 persone. Se togliamo le casalinghe, i pensionati, i bambini, i disoccupati, il clero e gli invalidi,quanti restano per mandare avanti la baracca? Inutile ricordarle che la vera ricchezza non è il denaro ma i prodotti da distribuire (Hallesint) cioè, ciò che col denaro si compra:frigoriferi, lavatrici carne, carote, pane ecc.ecc, ed è su coloro che producono codesti beni che si abbattono le tasse che altro non sono che la rappresentazione in moneta dei beni stessi . Capisco che si tolga al produttore per dare al parassita – parassita dal greco –chi vive al servizio dello stato a spese dei contribuenti-e questa è necessaria ridistribuzione perché la burocrazia è necessaria ma solo se è rapportata in modo congruo alle necessità e sopra tutto alle possibilità del paese.
Ricordiamoci che sono i produttori , in ultima analisi, i lavoratori alla produzione anche se dipendenti che pagano e soprattutto producono allo statale lo stipendio, la pensione, la mutua, le ferie e la pensione molte volte superiore a quella che percepiscono i produttori stessi,pertanto mi “incazzo” scusi il termine, quando lo statale dice di pagare le tasse.In verità le tasse da lui pagate sono prodotte da coloro che sono alla Catena di montaggio,dai contadini, dagli artigiani e da tutto il popolo dell”IVA.Le tasse virtualmente pagate dallo statale non sono altro che una partita di giro e per contabilizzare questo nulla lo stato spende altre risorse inutilmente.
L”Italia ormai è come un albero sul quale prospera un parassita necessario sino a che è sopportabile ma ormai succhia quasi tutto ciò che l”albero riesce a produrre e di questo passo morirà l”albero e il parassita.
Il guaio degli italiani e di conseguenza dei nostri politici è che la maggioranza non ha mai preso in mano un libro di economia.Magari ha letto oppure orecchiato Marx o altri cattivi maestri perché essere di sinistra (io direi comunista) fa tanto intellettuale e progressista ma non ha mai letto Adam Smitt, non è abbastanza –IN- ,pertanto quando Lei parla di scuola, mi piacerebbe che già dalle medie inferiori si insegnassero ai ragazzi le basi della scienza economica.
Si insegnasse che non è vero che tutti hanno diritto al pollo ma bensì che tutti hanno il diritto di GUADAGNARSI il pollo perché se il pollo ci viene elargito senza troppa fatica nessuno si impegnerà responsabilmente a guadagnarselo. Questo vale sopra tutto per gli statali che grazie ai sindacati vivono in una riserva protetta a spese del resto del paese. Sindacati che li hanno privati delle loro responsabilità e un uomo privato delle sue responsabilità non è più un uomo ma uno schiavo.In cambio di un comodo piatto di lenticchie ha rinunciato alla propria dignità di uomo libero perché l”uomo è libero non quando fa ciò che più le agrada,ma quando è in grado di fare una scelta responsabile.
L”uomo è libero nella misura in cui è responsabile ed è responsabile nella misura in cui sa.Ecco la necessità della conoscenza e il ruolo importantissimo della scuola
La vera libertà è quella di poter scegliere tra più opzioni assumendosi la responsabilità delle conseguenze delle proprie scelte. Lo statale italiano grazie al suo stato di specie protetta sceglie sempre l”opzione più comoda impipandosene delle conseguenze sul servizio reso ai cittadini .
Cavaliere,faccia in modo di cambiare questo stato di cose Capisco che non sia facile farsi nemici 5.000.000 di possibili elettori ma parafrasando una nota pubblicità le dico”E” l”Italia che glielo chiede.
Ora la lascio rinnovandole i miei auguri:se vorrà rispondermi la ringrazio e se non lo farà la posso capire

Gattonerostar@libero.it

Lettera inviata a Silvio Berlusconi in occasione della caduta del malgoverno Prodi

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